Ora che le economie dei BRICS, i cinque Paesi dall'economia emergente Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, mostrano qualche segno di rallentamento, ci si chiede dove si sposteranno capitali (e merci) nel prossimo futuro. A giudicare dall'edizione appena conclusa del Music China e Prolight+Sound di Shanghai, il mercato cinese degli strumenti musicali non sembra soffrire ancora le ripercussioni di un PIL "ridotto" al 7% e dell'indebitamento accumulato da famiglie e imprese.
Nonostante una certa apprensione che aleggiava tra qualche espositore straniero, infatti, i numeri di Music China, la più importante fiera cinese degli strumenti musicali che si è svolta a Shanghai dal 14 al 17 ottobre scorso, sono cresciuti ancora: 80.468 visitatori (+12% rispetto alla precedente edizione) e 1782 espositori (rispetto ai 1775 del 2014) hanno affollato i 10 padiglioni dello Shanghai New International Expo Centre, allestiti per categorie di strumento dagli organizzatori (l'associazione di produttori cinesi CMIA e i due enti fieristici Intex Shaghai e Messe Frankfurt). Notevole lo spazio riservato al pianoforte, strumento occidentale che la Cina ha adottato in larga misura sia a livello didattico che concertistico, così come è avvenuto per gli strumenti ad arco della nostra tradizione. Gusto estetico e sensibilità acustica sono molto diversi dai nostri. Lo si nota soprattutto nella fascia bassa della produzione made in China, dove troviamo strumenti dai colori sgargianti e dal suono "medioso" e privo di "corpo". Le differenze culturali in ambito audio si notano di più sui prodotti esposti a Prolight&Sound Shanghai, fiera professionale nella quale prevale la presenza dei marchi cinesi, i cui sistemi audio sono spesso inadatti a riprodurre la musica di provenienza anglosassone utilizzata per le demo.
Il percorso di conoscenza degli strumenti e dei repertori musicali occidentali da parte di costruttori e musicisti cinesi ha fatto un altro passo avanti, soprattutto nel settore della chitarra elettrica e acustica. Forse per la prima volta, quest'anno, ho assistito a performance live di artisti locali che avrebbero potuto far parte del programma di concerti di un qualunque Winter NAMM Show. Tuttavia, è probabile che i progetti più creativi (e originali) della produzione musicale cinese non passino per una fiera degli strumenti musicali, proprio come accade nelle fiere occidentali, dopotutto. Music China è dunque un mix tra cultura cinese (espressa dall'ampio padiglione degli strumenti tradizionali) e cultura occidentale. Un dialogo interessante che si arricchisce ogni anno di nuove tessere di un mosaico in divenire. Accade così nell'area elettronica dove, alla produzione di tastiere e hardware digitale dei marchi affermati a livello internazionale, si contrappongono apparecchi low cost, spesso di alto contenuto tecnologico, ma che appaiono poco più che giocattoli. In questo settore, si può dire che sia stata la produzione orientale di strumenti elettronici in miniatura a influenzare il gusto occidentale.
La raggiunta maturità del mercato cinese e la crescente domanda da parte dei musicisti nei confronti di strumenti di qualità ha reso questa fiera ancora più interessante per gli espositori, che possono godere di un'attenzione sempre maggiore da parte dei visitatori nei confronti dei prodotti esposti. Questo è ciò che accade sempre più spesso anche ai molti espositori italiani presenti, sia individualmente all'interno dei padiglioni di loro pertinenza, sia all'interno dell'area Italia, promossa dall'Italian Trade Agency (ex ICE), con il valido supporto di Messe Frankfurt Italia. Il made in Italy di qualità è sempre più apprezzato, ma soprattutto più accessibile alle tasche dei musicisti cinesi dotati di un maggiore potere di acquisto.
Non ci sono fiere musicali al mondo che non mettano insieme gli affari con la cultura e il divertimento. Anche Music China ha previsto un ricco programma di concerti dal vivo e incontri di approfondimento per accrescere il livello culturale ed esperienziale dei visitatori in ambito musicale. Il focus dal punto di vista del business è stato sulle strategie e i nuovi segmenti di mercato, oltre che sull'educazione musicale dei bambini e sull’utilizzo degli strumenti musicali.
L'attenzione che le istituzioni cinesi riservano all'insegnamento della musica ai bambini era evidente un po' dappertutto, a partire dall'area riservata alle realtà didattiche sia tradizionali che legate al mondo digitale.
La prossima edizione di Music China e Prolight+Sound Shanghai si terrà dal 26 al 29 ottobre 2016 (Piero Chianura).
Info: Music China