Gli eccessi di una musica consumata velocemente, senza rispetto per le inclinazioni dei musicisti e le qualità dei contenuti, hanno portato a una riflessione che ha coinvolto gli stessi attori del mercato della musica. La nascita di Slow Music, associazione fondata da alcuni personaggi importanti del music business italiano e che si ispira alla famosa Slow Food di Carlo Petrini, è il tentativo di svoltare verso un nuovo modo di pensare alla produzione e alla fruizione musicale. L'associazione è stata costituita a novembre del 2017 e ha visto l'adesione in qualità di soci fondatori di Alberto Pugnetti (Produttore Musicale e Fondatore di Radio Francigena), Andrea Marco Ricci (Presidente di Note Legali), Carlo Feltrinelli (Presidente del Gruppo Feltrinelli), Claudio Trotta (Fondatore e Titolare di Barley Arts), Corrado Gambi (Regista, attore, Direttore artistico teatrale), Franco Mussida (Musicista e Fondatore di CPM), Furio Zucco (Medico, esperto in organizzazione di servizi di emergenza/urgenza in occasione di maxi eventi), Giacomo Coletti (Consulente Europrogettista), Ivano Amati (Tour manager), Luca Varani (New Media Specialist, giornalista radio/tv), Massimo Poggini (Giornalista e scrittore, direttore di spettakolo.it), Paolo Dal Bon (Presidente Fondazione Gaber), Stefano Bonagura (Giornalista, autore radio/tv, produttore esecutivo Musicultura), Stefano Rosa (Avvocato esperto del settore, Redattore degli atti costitutivi di Slow Music, appassionato di musica, Stefano Senardi (Discografico e consulente musicale). La presentazione ufficiale del progetto Slow Music è avvenuta lo scorso 22 febbraio in un'affollatissima Sala De Donato, l'aula più grande del Politecnico di Milano. In quest'occasione, i fondatori hanno raccontato la filosofia di questo progetto basata su un'etica di riferimento, che si affermerà attraverso programmi di educazione e formazione legati alla musica, al fare musica, all'ascoltarla in profondità, alla gestione di inziative ed eventi che condividano un giusto rapporto con i fruitori. All'interno dell'associazione è previsto un autorevole comitato etico costituito da cinque membri provenienti da ambienti non-musicali, benché tutti appassionati di musica: il presidente del comitato Luigi Pagano, una delle figure più carismatiche e stimate dell'Amministrazione Penitenziaria della Giustizia, attualmente coordinatore del sistema carcerario lombardo, Carlo Petrini, Fondatore e Presidente di Slow Food, il professor Stefano Mancuso, scienziato di prestigio mondiale attualmente Direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), la dottoressa Cristina Perilli, Psicoterapeuta Sistemica ed esperta di dipendenze, Philippe Daverio, critico d'arte e scrittore. Slow Music è un movimento certamente necessario, che vuole ridare alle nuove generazioni di musicisti e ascoltatori valori che la stessa generazione cui appartiene chi ha fondato questa associazione ha loro tolto. Si tratta di valori che attengono alla libertà dell'espressione musicale, che rappresentano in fondo i principi che muovono qualunque arte. Se Slow Food è una rivoluzione, fa una certa impressione constatare che, diversamente da quanto è accaduto per tutte le rivoluzioni del passato, essa viene portata avanti da personaggi di una certa età appartenenti al sistema musica e con l'appoggio delle istituzioni. Un tempo, tutto sarebbe partito da un giovane movimento di protesta in un luogo ai margini della cultura artistica dominante. È evidente che il mercato della musica non è più sotto il controllo di chi lo ha rappresentato finora e le cose sono sfuggite loro di mano a tal punto che per riqualificare il sistema si chiede aiuto ad autorevoli personaggi provenienti da discipline esterne più sane e meglio strutturate (PC)