In occasione del FIM, Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale, che si è tenuto il 16 e il 17 maggio scorsi in Piazza delle Città di Lombardia a Milano, la Redazione di Debug ha realizzato un’indagine conoscitiva su un campione di studenti delle scuole medie (il 60% delle quali a indirizzo musicale). Realizzato per Debug da Piero Chianura (BigBox) in collaborazione con Matteo Villaci (RadioPopolare), il questionario “Come vivi la musica?” ha coinvolto circa 200 studenti di età compresa tra i 12 e i 14 anni (di cui il 60% di sesso femminile) e provenienti da varie città d’Italia (in prevalenza Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche) che lo hanno compilato in forma anonima riconsegnandolo il giorno stesso. Suddiviso in due sezioni (Ascolto della Musica e Pratica Musicale), il questionario ha raccolto anzitutto informazioni su quali strumenti vengono studiati a scuola. Le risposte raccolte offrono un quadro corrispondente alla realtà didattica musicale nel nostro Paese. Gli strumenti più diffusi sono: flauto dolce (37%), chitarra classica (13%) con le sue derivazioni in chiave elettrica, basso compreso, pianoforte (13%) in versione digitale soprattutto, clarinetto (10%), violino (6%) e voce (7%). L’84% dei ragazzi dichiara che all’interno della loro famiglia si ascolta molta musica e che il luogo in cui essi stessi la ascoltano in prevalenza è la casa (80%), mentre riposano (70%) o studiano (21%). Il player prevalente è, neanche a dirlo, lo smartphone (82%), così che per l’88% di loro l’ascolto della musica è attivo, cioè i ragazzi decidono quale musica ascoltare. Una sezione del questionario indaga sulle preferenze di ascolto, per esempio su ciò che cattura i ragazzi quando ascoltano un brano per la prima volta o su che cosa sanno di un brano che conoscono già (gli autori, il titolo ecc…). Si cerca poi di capire qual è il livello di conoscenza dei diversi generi musicali e si indaga sull’influenza che la musica e i testi delle canzoni hanno sui loro comportamenti.
Passando alla sezione “Pratica musicale”, è interessante rilevare che l’80% degli intervistati ha in famiglia qualcuno che ha suonato o suona ancora uno strumento e che circa il 70% di essi suona liberamente al di fuori delle ore di studio, ma solo il 22% riesce a farlo in compagnia di altri musicisti, soprattutto a casa. Stiamo parlando di ragazzi la cui giovane età ne limita evidentemente l’autonomia dal punto di vista organizzativo. L’analisi delle risposte offre indicazioni interessanti sul passaggio dalla fase di esecuzione/interpretazione a quella della composizione musicale, ma anche sulla consapevolezza di quanto sia importante o no l’apprendimento della musica per migliorarsi come persona. Un quadro che si conclude con la risposta molto interessante sulle aspettative professionali: solo il 17% dei ragazzi intervistati è interessato a fare della musica la propria professione principale. Ancora troppo presto per decidere se quella che per la maggior parte di loro è sicuramente una passione dovrà diventare la prima ragione di vita. I risultati completi del questionario “Come Vivi la Musica?” possono essere richiesti a: Debug - info@debugnews.it
Info: DeBug